L’ importanza della Ginnastica Posturale come prevenzione e soluzione terapeutica


Romina Argentieri- Fisioterapista

Una molteplicità di atteggiamenti quotidiani eseguiti in modo scorretto possono essere la causa dei principali disturbi muscolo-scheletrici che possono scaturire poi in vere e proprie alterazioni posturali.

La Ginnastica Posturale può essere una delle più efficaci soluzioni terapeutiche ma anche una fonte di prevenzione, essa agisce sulla percezione di sé e sulla modalità di utilizzo dei vari segmenti corporei ed aumenta e armonizza la consapevolezza delle proprie funzioni locomotorie e cinestesiche.

Il mal di schiena e i problemi di postura sono aumentati in maniera esponenziale; è bene ricordare che i dolori muscolari e scheletrici del nostro fisico ( cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, tendiniti, ecc..) sono in gran parte collegati a patologie di postura della colonna vertebrale. La ginnastica posturale, dunque, si focalizza su alcune posizioni che prendiamo quotidianamente, per aiutarci a capire come assumerle correttamente.

Spesso si pensa alla ginnastica posturale come una ginnastica esclusivamente riabilitativa o per anziani. Non è così!! E’ un tipo di ginnastica certamente diversa, infatti richiede un livello di attenzione molto alto e l’ esecuzione degli esercizi deve essere molto lenta. Tutto questo perchè compiere un movimento con lentezza ci porta a muoverci con coscienza e conoscenza del proprio corpo.

Una maggiore consapevolezza del proprio corpo porterà ad un migliore bilanciamento del peso corporeo e ad una minore tensione muscolare. E’ importantissimo ricordare che la tensione muscolare diventa stress mentale, così come lo stress mentale diventa tensione muscolare ben localizzata nei vari distretti corporei.

Quali condizioni richiedono l’intervento del fisioterapista e quindi la ginnastica posturale?

Oltre alla prevenzione , è bene ricordare che particolari patologie richiedono la ginnastica posturale come intervento riabilitativo. Spesso sentiamo parlare di Ernia al disco. Ma di cosa si tratta?

L’ernia del disco intervertebrale, o ernia discale, è il risultato della rottura dell’anulus fibroso del disco intervertebrale con relativa dislocazione e fuoriuscita del nucleo polposo in toto o di parte di esso. Lo sfiancamento dell’anulus, senza la sua rottura, configura il quadro di protrusione discale.
La diagnosi di ernia del disco inizia con l’esame obiettivo completo della colonna vertebrale, delle braccia e degli arti inferiori.
Al paziente può essere sottoposto uno schema che richieda di descrivere dettagliatamente sintomi come dolore, intorpidimento, formicolio e debolezza. Potrebbe essere necessario ricorrere ad accertamenti diagnostici strumentali, quali la radiografia o la risonanza magnetica (RM).
La prima fase dell’ernia è la protrusione, ovvero la fuoriuscita del nucleo polposo dalla sede per schiacciamento laterale. Sebbene questa condizione sia già di per sé dolorosa, è senza dubbio reversibile.
Quindi, in presenza di una compressione che provoca mal di schiena ricorrente, sciatalgia o altro tipo di nevralgia, si può intervenire con la ginnastica posturale .
Infatti la ginnastica stabilizza e rinforza la muscolatura della schiena e dell’addome fungendo da analgesico naturale, perché la “tenuta” e l’allineamento delle vertebre dipendono proprio dalla tonicità dell’apparato muscolare che sostengono la colonna.

“L’ernia non è la causa ma la conseguenza”

Quindi l’attività fisica (la FISIOTERAPIA!!!) non potrà fare altro che allontanarci dalle malattie muscolo-scheletriche in agguato!

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